Norwegian Wood

norwegianNorwegian Wood di Murakami Haruki è un libro splendido, senza mezzi termini! Delicato, profondo, triste, reale, ti prende dalla prima all’ultima pagina facendoti amare personaggi e luoghi fino al punto da avere la sensazione di essere parte della storia.

Capolavoro della letteratura giapponese, Norwegian Wood è stato scritto nel 1987 durante un soggiorno dell’autore in Europa (gran parte della stesura è avvenuta in un appartamento alla periferia di Roma). Ambientato tra la fine degli anni’60 e l’inizio degli anni ’70, narra la storia di tre adolescenti dalle esistenze complicate e del loro approccio alla vita. Watanabe è uno studente di teatro dai principi morali molto solidi. Dopo la morte del suo migliore amico Kizuki, suicida, scopre di provare un sentimento molto profondo nei confronti della ragazza di lui, Naoko, psicologicamente instabile e bisognosa di protezione. Dopo un primo avvicinamento dei due però Naoko scompare da Tokyo per rifarsi viva dopo qualche mese con una lettera in cui spiega di essere ricoverata in un istituto per la cura delle malattie mentali. Watanabe reagisce alla notizia chiudendosi ancor di più in se stesso e passando le giornate in solitudine a pensare alla sua amata Naoko. A rianimare la sua vita però arriva la stravagante Midori, sua compagna di corso anch’essa con esperienze difficile alle spalle ma con un carattere decisamente più solare e positivo. I due diventano indispensabili l’uno per l’altra ed insieme affrontano una serie di sfortunati eventi di cui saranno protagonisti. Finchè Watanabe, insieme con il suo senso della morale, dovrà scegliere tra le due ragazze…..Oltre ai tre protagonisti sono parte alla storia anche altri personaggi fondamentali per lo svolgimento dei fatti: Nagasawa, giovane spregiudicato che tenterà di portare Watanabe sulla cattiva strada, Reiko, fragile coinquilina di Naoko in istituto, Hatsumi, sedotta e abbandonata da Nagasawa. Ognuno di loro lascerà un segno nella storia.

Come tutti i libri di autori giapponesi che ho letto finora (e che ho amato dal primo all’ultimo), anche in questo caso a dominare la scena è una  sensazione quasi costante di malinconia e solitudine che contribuisce però a creare un’atmostera quasi surreale anche con l’aiuto delle memorabili descrizioni di paesaggi e situazioni in cui Murakami è unico. Con questo non voglio dire che il libro trasmetta tristezza (in questo caso avrei lasciato perdere) o che, tantomeno, sia “pesante” ma che va affrontato nel modo giusto, pronti cioè alla riflessione. Caratteristici di questo romanzo sono inoltre i numerosi riferimenti alla cultura occidentale, partendo dalla musica dei Beatles, da cui è tratto anche il titolo, alla  letteratura ( molto spesso vengono citati autori come F.S. Fitzgerald, Capote, Dickens).

Che altro dire, lo consiglio vivamente. Un’ulteriore conferma della forza di Murakami! Buona estate! Approfittatene per leggere tanti libri!!!

 

 

 

15 pensieri su “Norwegian Wood

  1. Alessandro Cruciani ha detto:

    io invece ho letto Norwegian Wood e Dance Dance Dance, il primo sicuramente preferito.. però mi sono accorto di non apprezzare molto l’autore. Sicuramente però proverò a dargli altre chances. Ps. esiste anche una versione cinematografica di Norwegian Wood, non eguaglia il libro ma non è malaccio. Ps ti aspetto nel mio blog! 🙂

    • Claudia Leonardi ha detto:

      Non ho letto molto di Muarakami Haruki, solamente Norwegian Wood e L’efante scomparso. Tra i due ti consiglio decisamente il primo! Da come avrai appreso dalla recensione mi ha davvero entusiasmato! Se leggi poi i commenti di sotto potrai approfittare di altri buoni consigli su questo autore….Un abbraccio a te!

  2. comeunjeko ha detto:

    Lo lessi per caso molti anni fa quando lo trovai abbandonato sulla mensola di un villaggio turistico delle Maldive. Di solito quelle mensole erano piene di Harmony, come se le famiglie italiane non leggessero altro, ma quella volta trovai due libri meravigliosi che lessi tutto d’un fiato alle prime luci dell’alba. E’ un ricordo che si era nascosto all’ombra dei miei ricordi un po’ troppo mattutini. Bellissimo libro, hai ragione, si corre il rischio di rimanere a passeggiare nei sentieri che narra come fossero veri

  3. wwayne ha detto:

    Di Murakami ho letto nell’ ordine:

    A sud del confine, a ovest del sole
    Dance dance dance
    La ragazza dello Sputnik
    L’ uccello che girava le viti del mondo

    Sono state tutte e 4 delle bellissime esperienze, dei veri e propri viaggi all’ interno di un libro unico, di un mondo sconosciuto, di una mente geniale.
    E, come sempre succede alla fine di un bel viaggio, si é soddisfatti di come é andato, ma si é anche tristi, perché avremmo voluto prolungarlo per sempre.
    Spero che questo mio post ti dia degli spunti per le tue letture future: http://wwayne.wordpress.com/2013/04/27/la-fine-di-un-era/. : )

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