Venuto al mondo

venuto al mondoMi è bastato leggere poche pagine, anzi e-pagine, di Venuto al mondo di Margaret Mazzantini per capire che avrei fatto una fatica immensa a recensirlo. E infatti eccomi qui da un’ora a fare e disfare, come ai tempi della tesi di laurea quando avevo tante cose da dire ma poca ispirazione per metterle su carta. Da qualche parte però devo pur cominciare, quindi tanto vale essere sinceri. Premessa, questa mia esitazione non deriva dal fatto che io non abbia apprezzato questo libro ma dalle emozioni contrastanti che mi ha trasmesso e che devo ancora elaborare. Probabilmente il fatto che le aspettative fossero alte, anzi altissime, ha inciso in qualche modo sulle mie perplessità. Fatto sta che ad un certo punto ho dovuto interromperlo e passare ad altro per poi riprenderlo e finirlo tutto d’un fiato. Strano fenomeno.

Dunque, Venuto al mondo è un libro che parla di tante cose: dell’amore passionale che supera ogni ostacolo, del desiderio di diventare genitori ad ogni costo, della guerra, delle barbarie della guerra, della vita e della morte, dell’amicizia, dell’amore che si esaurisce, dell’odio. Tutti questi elementi, se così vogliamo chiamarli, sono profondamente legati l’uno all’altro ed hanno un ruolo fondamentale nello svolgimento della storia. Eppure non si capisce subito. Gemma e Diego si conoscono a Sarajevo durante le Olimpiadi invernali del 1984, è amore a prima vista, di quegli amori destinati a resistere ad ogni costo. Gemma, a Roma, ha una vita già decisa. Un matrimonio fresco di pochi mesi, una casa nuova, una laurea ad un passo dall’essere conseguita. Al contrario Diego, giovane ed esuberante fotografo dal passato non esemplare, vaga per il mondo alla ricerca dello scatto perfetto. Due persone tanto diverse che rinunciano alle loro vite precedenti per coronare il sogno d’amore nato in una città che resterà per sempre legata ai loro destini. Tutto sembra volgere alla perfezione finché Gemma, dopo una serie di aborti spontanei, scopre di non poter aver figli. Così il forte ed irrinunciabile desiderio di maternità porta Gemma e Diego di nuovo a Sarajevo dove incontrano gli amici di una volta, in particolare Gojco personaggio importantissimo, e rivivono i luoghi che li hanno fatti innamorare. Ma è l’autunno del 1992 e a Sarajevo sta per scoppiare la guerra, una guerra atroce, indescrivibile, che in poco tempo trasformerà questa splendida e vivace città in un luogo di odio, violenza e distruzione. Eppure da tanta disperazione nasce Pietro (il libro si apre con un viaggio di Gemma e Pietro, ormai sedicenne, a Sarajevo per riscoprire i luoghi in cui il ragazzo è nato). Ma di chi è veramente figlio? Vi lascio con la suspence anche perchè sarà impossibile capirlo prima dell’ultima pagina….

Onestamente, ho fatto del mio meglio per raccontare questa trama senza però svelarvi troppo ma vi assicuro che è talmente intricata da far quasi invidia ad un libro giallo di quelli scritti bene! Tanti sviluppi, inaspettati, per arrivare però ad un finale bellissimo! Consiglio, adesso che sapete che nonostante tutto ne vale la pena lasciatevi trasportare da queste emozioni, da questi personaggi, da questi luoghi. Andate oltre l’apparenza (anche quando forse risulterà essere un libro “un pò pesante”) e poi……fatemi sapere! Buona lettura!

9 pensieri su “Venuto al mondo

  1. marina lorena costanza ha detto:

    nn so xkè ma questo libro ha fatto lo stesso effetto anche a me.ho cominciato a leggerlo e ho dovuto interromperlo .nn riuscivo ad andare avanti perchè avevo un ingorgo di sentimenti.poi l’ho letto tutto d’un fiato.una storia molto bella.un romanzo ricco di sentimenti perchè ricco di temi.inoltre la scrittura è così chiara e scorrevole che i pensieri si animano alla lettura.l’ho letto un anno fa e ancora ci penso. ciao lorena

  2. Emma ha detto:

    Ho letto anzi divorato questo libro un paio di estati fa.. quante emozioni! Mi sembrava di essere dentro la storia. Adoro lo stile della Mazzantini che mischia i sensi e racconta gli odori con le immagini, le immagini con i suoni, i suoni con i gusti…rendendo tutto molto reale. È uno dei libri più belli che abbia letto, è stato il primo della Mazzantini e lo preferisco a “Non ti muovere”. Non vedo l’ora di vedere il film!

  3. letterata ha detto:

    Anch’io l’ho trovato meraviglioso! Mi è piaciuto moltissimo anche lo sfondo storico, le atrocità della guerra si intrecciano con le storie dei personaggi perfettamente dal punto di vista narrativo. Un libro dalle mille emozioni, concordo con te. Vi consiglio anche il film, perfetta trasposizione cinematografica di una storia che ti rimane nel cuore (di solito non mi piacciono granché i film tratti dai libri, questo caso è un’eccezione)

  4. Federica ha detto:

    Purtroppo per me ho visto il film prima di scoprire il libro, quindi adesso che lo sto leggendo devo fare a meno dei colpi di scena (tra parentesi, il film mi è piaciuto molto). Nonostante questo, mi piace tantissimo, perché é una storia corale, una storia che vuole raccontare, attraverso un narratore e la sua esperienza di vita, la storia di tutta l’umanità. E’ vero, ti resta impresso, ti scorre nelle vene, si infila nei sogni, a volte è così autentico che ti fa indispettire. Mi sta piacendo tanto e farò fatica a staccarmene.

  5. Graziella ha detto:

    Questo libro mi è stato regalato qualche anno fa a Natale, più o meno a metà libro ho avuto la tua stessa difficoltà, non riuscivo ad andare avanti nella lettura, ho ripreso dopo qualche giorno, divorandolo in poco tempo. E’ una bella storia, forte ed emozionante, a libro finito, ho potuto dire, ne è valsa la pena leggerlo, e sarà uno di quei libri che rileggerò.

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